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Bologna - Mostra "Da Cimabue a Morandi / Felsina Pittrice"

Bologna - Palazzo Fava - Via Manzoni: le opere che più mi hanno affascinato dell'esposizione interamente dedicata ai pittori bolognese dal Medioevo a giorni nostri. Le opere sono state prese in prestito da chiese, musei e collezioni private, e danno l'idea dello sviluppo più che secolare della storia artistica di Bologna.

 

Piano nobile di Palazzo Fava - Sala dell'Eneide.

Da sinistra a destra:

- Olio su tavola che raffigura la "Sacra Famiglia con Sant'Anna e San Giovannino", opera del 1543 del pittore bolognese Prospero Fontana (1512-1597). Proveniente dalla Pinacoteca di Palazzo Chiericati di Vicenza.

- Olio su tavola che raffigura la "Sacra Famiglia con Santa Caterina d'Alessandria", eseguito nel 1547 circa dal pittore bolognese Giovanni Battista Ramenghi detto il Bagnacavallo Junior (1521-1601). Proveniente dalla Galleria bolognese "Fondantico" di Tiziana Sassoli.

Santa Caterina d'Alessandria è raffigurata con la corona, il carattere proprio che la distingue.

- Olio su tavola che raffigura "Sacra Famiglia e angeli" del pittore bolognese Giovan Francesco Bezzi detto il Nosadella, dal nome della via in cui abitava (1530-1571).

- Olio su tavola che riproduce la "Sacra Famiglia con Santa Caterina e San Giovanni Battista", eseguito nel 1550 circa dal pittore bolognese Giovan Francesco Bezzi detto il Nosadella, dalla via in cui abitava (1530-1575). Proveniente dal Museo Capodimonte di Napoli.

- Olio su tavola che riproduce "San Paolo esorcizza la falsa profetessa", eseguito nel 1565 dal pittore e architetto bolognese Domenico Tibaldi (1541-1583). Proveniente da Collezione privata.

- Olio su tavola che riproduce la "Previsione della morte di San Paolo da parte dell'indovino Agabo", eseguito nel 1565 dal pittore e architetto bolognese Domenico Tibaldi (1541-1583). Proveniente da Collezione privata.

- In alto: sotto al soffitto a cassettoni gli affreschi nei quali sono rappresentate scene tratte dall'Eneide di Virgilio, interpretate in modo allegorico. Opera eseguita fra il 1587 e il 1588 dai Carracci, i due fratelli Annibale (1560-1609) e Agostino (1557-1602) e dal loro cugino Ludovico Carracci (1555-1619).

Gli affreschi sono importanti perché rappresentano uno strappo dallo stile manieristico, per una pittura più naturale e più vicina al vero.

Nella scena di sinistra è raffigurata la fuga di Enea con la famiglia, nel cartiglio è scritto: "Eripit Aeneas humeris ex hoste parentem" (Enea porta il padre sulle spalle per strapparlo dal nemico).

In quella di destra si vede Enea che abbandona la reggia, nel cartiglio è scritto in latino: "Si periturus abis et nos rapi in omnia tecum" (Se te ne vai per morire prendi anche noi con te).

 

 

 

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Uploaded on March 28, 2015
Taken on March 9, 2015